L'incertezza degli Ignari

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Registrato al Monolith Studio e pubblicato da Edizioni Alternative. “L’incertezza” è il terzo lavoro in studio degli Ignari. Anticipazione del loro prossimo concept album sui limiti della conoscenza e della comprensione dal titolo: “IGNARI ovvero l’incertezza”.

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Registrato al Monolith Studio e pubblicato da Edizioni Alternative. “L’incertezza” è il terzo lavoro in studio degli Ignari. Anticipazione del loro prossimo concept album sui limiti della conoscenza e della comprensione dal titolo: “IGNARI ovvero l’incertezza”.

Il progetto Ignari nasce nel 2007 dall’idea e dalla passione di alcuni giovani bresciani “emigrati” per studio a Padova. Il nome del gruppo ruota attorno all’etimologia della parola gnaro (da ignarus “senza malizia”). Nel 2008 la svolta, con un primo ep, “La prova del vuoto”, e numerosi concerti nella città di Padova. Sono gli anni in cui i movimenti studenteschi tornano alla ribalta e in questa città si respira aria nuova. Memorabile il concerto durante l’occupazione dello studentato Fusinato assieme ai percussionisti del gruppo Djolibè Djembè. È proprio la collaborazione con questo gruppo a costituire una delle influenze più caratteristiche e originali di questa prima fase di vita dei Ignari. In particolare l’amicizia e la collaborazione con il musicista Griot Falilou Sek. Tante le date tra Brescia e Padova con la collaborazione di questo maestro delle percussioni africane. Le sue sonorità saranno anche fonte d’ispirazione per la voce del gruppo per una tesi di laurea in etnomusicologia, dedicata appunto alla musica griot emigrata e ricontestualizzata in Italia.

Nel 2011 la band torna a “casa”. Nella scena bresciana il gruppo si inserisce con una formazione acustica che gli permette di calcare la scena dei bar del Carmine “pre-movida”; ben presto però nasce nel gruppo la volontà di proporre un rock più aggressivo. Il batterista Giovanni Costa (il “Tony Maracas” dei Barabonzibò) risulterà perfetto a questo scopo e con lui il gruppo rinnoverà l’intero repertorio, suonando per la prima volta anche alla Festa di Radio Onda d’Urto….

Gli anni seguenti si riveleranno molto turbolenti per il gruppo, ma non privi di importanti esperienze artistiche e personal i…“si misero a scavare per cercare la luce, ma dieci metri son tanti senza scale e ascensori, 4 o 5 anni buoni, anni in cui ognuno perse qualcosa, chi la patente chi la sposa, chi solo il tempo, chi la sua mente, in cambio niente anzi solo una cosa..che ora spaccano il culo!” . Questi i versi che sintetizzano gli ultimi anni prima dell’ultimo lavoro Il Circo delle Bestie Rare.

Dopo l’uscita de “Il Circo delle Bestie Rare” e le date per pubblicizzarlo gli IGNARI riescono a trovare una certa continuità e si guadagnano una credibilità artistica sulla scena bresciana. Riescono anche a superare una dimensione prettamente provinciale con interviste, passaggi radiofonici e live nel bergamasco, nel mantovano, nelle Marche e nel Veneto. Nel frattempo la loro presenza alla Festa di Radio Onda d’Urto diventa un appuntamento consolidato, come del resto la loro presenza ai festival cittadini più importanti come ad esempio il “4/4 Quattro quarti”, con l’eccezionale direzione di palco di Spagnoli (già direttore di palco di Vasco Rossi), e il “FDMB” (Festa della Musica di Brescia), maggiore festival d’Europa per numero di gruppi coinvolti.

Il gruppo però, insoddisfatto della produzione e del livello artistico del suo ultimo lavoro, sente come necessità impellente di dover lavorare sulla creazione di nuovi pezzi che dimostrino un cambio di passo, un innovazione sensibile nella loro creazione, quanto una produzione professionale in grado di rendere credibile questo coraggioso passo. Il gruppo quindi si chiude in sala prove per creare nuovi pezzi che siano un’innovazione nel loro percorso dal punto di vista delle strutture (pezzi più complessi che superino la struttura strofa/ritornello), della composizione (armonizzazione di più voci, delineazione maggiore dei ruoli delle chitarre) e dell’utilizzo di nuove strumentazioni (sinth, loop station). Il risultato di questo lavoro è la creazione dell’ep “L’incertezza”, prodotto al Monolith Studio con risultati finalmente soddisfacenti per il gruppo anche a fronte di un impegno economico prima difficilmente realizzabile. Per quanto riguarda i pezzi: Disperare medio evidenzia l’imprevedibilità dei percorsi personali e l’impossibilità di fare scelte razionali che riguardino il nostro destino; Canzone di ieri parla dell’impossibilità della comprensione reciproca all’interno delle relazioni amorose; Confessione riguarda il pensiero magico che guida i credenti come gli atei; Vademecum enumera le poche certezze sulle quali possiamo costruire la nostra indispensabile ribellione. Anche dal punto di vista visivo questo ep rappresenta un’innovazione in quanto per la prima volta il gruppo compare all’interno del libretto fotografato dalla fotografa professionista Letizia Tonolini autrice anche della copertina.

A fianco di questa dimensione squisitamente artistica negli ultimi due anni, grazie ai percorsi personali di alcuni componenti e alle tematiche trattate in alcuni brani, gli IGNARI ritrovano una dimensione politica mancante dal loro periodo Padovano, il risultato di questo percorso sono state la partecipazione a concerti benefit e campagne comunicative organizzate dai No-Tav Bresciani, da centri sociali presenti sul territorio e dal tavolo “Basta veleni”.

Attualmente il gruppo si divide tra la pubblicizzazione del suo ultimo ep attraverso interviste radiofoniche e concerti e il lavoro in studio per creare e perfezionare i pezzi che andranno ad aggiungersi a quelli dell’ep per creare il primo Lp del gruppo dal titolo “IGNARI ovvero L’incertezza”.

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  1. AlterNative

    Ah… Cazzo!

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Negozio ufficiale degli Ignari, gruppo rock bresciano attivo dal 2007.